In cosa consistono le agevolazioni in termini di detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie?
Fino a fine 2019 (quindi al 31 dicembre), chi intraprende ristrutturazioni edilizie (lavori di ristrutturazione casa e parti comuni di edifici residenziali) può beneficiare di un contributo fiscale detraendo dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) una parte delle spese sostenute per i lavori.
Quali opere sono interessate dal bonus ristrutturazione edilizia?
In sintesi, l’agevolazione è del 50% su una spesa massima di 96.000 euro per singola unità immobiliare (o per il condominio se l’intervento viene effettuato sulle parti comuni). Quali opere sono agevolate? Beneficiano di detraibilità tutti i lavori appartenenti alla categoria urbanistica della manutenzione straordinaria o superiore e i lavori connessi a tale attività. Cosa significa? In pratica, è necessario che la pianta della casa o dell’abitazione venga modificata o vengano cambiati gli impianti; la detraibilità si applica ai lavori connessi all’operazione.
Quali sono le tempistiche e i criteri per la detrazione?
La detrazione delle spese può essere richiesta per le spese, rientranti nei criteri sopra esposti, sostenute nell’anno, secondo il criterio di cassa, e va suddivisa fra i vari soggetti che hanno partecipato alla spesa e che, pertanto, ne hanno diritto.
Condicio sine qua non per ottenere l’agevolazione è quella di pagare le fatture con un bonifico bancario: in tali fatture va specificato che si tratta di saldo di fattura riguardante opere agevolate.
Chi ne può beneficiare?
La detrazione può essere operata dai contribuenti soggetti all’Irpef, residenti o meno in Italia, che sostengono le spese di ristrutturazione. L’Agenzia delle Entrate specifica che tra i beneficiari vi sono: “i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento; i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili; gli inquilini; il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado); il convivente more uxorio (per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016)”.
Quanto è possibile detrarre?
I contribuenti possono detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2019, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare (per gli interventi prima del 26 giugno 2012, invece, il limite è del 36% per un ammontare complessivo di 48.000 euro). Per gli interventi di ristrutturazione realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione spetta nella misura ridotta della metà. In generale, la detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
Ulteriori agevolazioni
È prevista, inoltre, una detrazione Irpef, entro l’importo massimo di 96.000 euro, anche per chi acquista fabbricati a uso abitativo ristrutturati.
Agevolazioni e detrazioni sono previsti anche per chi effettua lavori edilizi con finalità di risparmio energetico, per chi migliora le caratteristiche antisismiche dell’edificio, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, nonché per l’acquisto di campo l’acquisto di condizionatori.
Finanziamenti per ristrutturazione casa: quale scegliere?
I lavori di ristrutturazione della casa spesso richiedono spese il cui importo spesso supera la liquidità disponibile in un nucleo familiare: in tali casi si ricorre spesso ad un finanziamento (mentre per l’acquisto della casa la formula più seguita è quella del mutuo): tra le tipologie di finanziamento a cui si può ricorrere, quella della Cessione del Quinto rappresenta una soluzione che garantisce sicurezza e comodità proprio in virtù della particolare forma di finanziamento (maggiori informazioni sulla Cessione del Quinto, preventivo finanziamento subito online).